RIETI – Lunedì mattina Roberto Pietropaoli, proprietario della Real Sebastiani e sua moglie, Antonella Cingolani hanno vinto la loro “partita” più importante, molto più di una semplice partita di basket. Il giudice del dibattimento del Tribunale di Rieti, infatti, ha assolto i due professionisti dai reati che erano stati contestati a proprio carico: truffa aggravata ed evasione fiscale. Il magistrato ha applicato l’articolo 530 del c.p.p. disponendo l’assoluzione di Roberto Pietropaoli e di Antonella Cingolani “con formula piena poiché il fatto non sussiste”. E’ stata una vittoria assoluta, totale, su tutti i fronti che ha restituito serenità e pacatezza agli ormai “ex imputati”. I fatti oggetto del procedimento penale risalgono al 2016-2017 allorché la Guardia di Finanza contestò a Roberto Pietropaoli e ad Antonella Cingolani operazioni illecite effettuate con una società commerciale capitolina. Secondo l’accusa, la società di cui trattasi avrebbe emesso illo tempore fatture oggettivamente non esistenti al fine di documentare operazioni mai avvenute e consentire agli “ex imputati” di dichiarare il falso come di evadere il fisco, venendosi così a contestare ai medesimi i reati di truffa aggravata e di evasione fiscale. Roberto Pietropaoli e Antonella Cingolani sono stati assistiti dagli avvocati Mariella Cari (foro di Rieti) e Marco Di Siena (foro di Roma). La società coinvolta, viceversa, è stata difesa dall’avvocato Alessandro Brucchietti, sempre del foro di Rieti. In aula, al momento della lettura della sentenza, era presente Antonella Cingolani, ma non Roberto Pietropaoli il quale è rimasto sempre in contatto con i suoi legali e, ovviamente, con sua moglie. “Non avevo sassolini nelle scarpe da togliermi – dice Roberto Pietropaoli – Ero certo della totale infondatezza dell’accusa. La considerazione che persino il pubblico ministero abbia chiesto l’assoluzione, depone una volta di più per la piena innocenza mia e di Antonella”. Pietropaoli è commosso e felice a testimonianza che, anche una persona apparentemente burbera ed arcigna quale egli talvolta traspare, in realtà vive ed esterna nel profondo i valori che dovrebbero appartenere ad ogni essere umano e dei quali, oggi, si è purtroppo spesso smarrita la traccia. “L’assoluzione odierna e con formula piena pronunciata dal magistrato pone fine ad un incubo – prosegue Pietropaoli – Il nostro onore, però, è stato infangato in maniera del tutto gratuita e nessuno ci potrà ripagare per questo”.
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