«Mi convinco ogni giorno di più che le elezioni primarie, così come esse vengono in concreto effettuate, non soltanto non rappresentano lo strumento idoneo per la designazione del candidato sindaco del centro-destra, ma finiscono per essere addirittura nocive per la formazione di un’ampia e organica coalizione.
Il rito delle primarie viene, infatti, celebrato nell’ambito di una sola forza politica, il Pdl, anche se esso rappresenta, in ogni caso e indiscutibilmente, l’asse portante dello schieramento antitetico alla sinistra.
Ritengo che l’indizione delle primarie del Pdl a Rieti sia dipesa esclusivamente dalla volontà di qualche burocrate cooptato in un organo direttivo e mai sottoposto a un qualsivoglia suggello elettorale. Burocrate, peraltro, del tutto ignaro della realtà politica e amministrativa della nostra città, non avendo mai varcato il portone di accesso del palazzo comunale, magari per incontrare il sindaco che da anni è espressione del centro-destra.
Fatta questa premessa, sono comunque forzato a rientrare negli schemi del realismo politico e a prendere atto che le primarie sono una realtà della quale non devo, non posso e non voglio estraniarmi.
Domenica 4 marzo, pertanto, mi recherò a votare e, pur apprezzando profondamente l’ingegner Carmine Rinaldi, uomo e imprenditore di grande valenza, voterò per l’avvocato Antonio Perelli che da sempre, con competenza, con professionalità e con spirito di servizio, riveste il ruolo di assessore nelle varie giunte da me formate.
Invito, perciò, tutti coloro che vorranno tenere conto della mia opinione a sostenere l’assessore Perelli, indirizzando su di lui, domenica 4 marzo, il proprio consenso.
Una volta terminate le primarie, se gli ignari burocrati ce lo permetteranno, riprenderemo il filo del dialogo con le altre formazioni politiche che vorranno aderire a una forte e compatta coalizione, in grado, ancora una volta, di sconfiggere una sinistra ciarliera priva di proposte, individuando, se del caso, un candidato sindaco unico».
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