RIETI – La Zeus NPC Rieti potrà disputare il prossimo campionato di serie A2 nella gloriosa Arena del PalaSojourner? Nel corso di una conferenza stampa, tenuta ormai quasi due mesi or sono, il presidente della Zeus NPC, Giuseppe Cattani, informò la collettività in merito alla necessità di cogenti opere di ristrutturazione del palasport in mancanza delle quali, la Fip e la Lega, avrebbero adottato provvedimenti sanzionatori non meglio specificati a danno della NPC. E’ trascorso molto tempo da allora. La Rieti dei canestri rischia – l’alea è cogente nella peggiore delle ipotesi – di dover disputare il prossimo campionato altrove nella eventualità in cui tali opere non dovessero essere effettuate nei termini. Ma qual è la situazione? Che cosa sta facendo l’ente gestore? Che cosa la Provincia di Rieti nella qualità di ente proprietario? Notizie ufficiali non ve ne sono. Tuttavia, in forma del tutto ufficiosa, qualche notizia trapela dal Palazzo d’Oltre Velino. L’amministrazione provinciale, nella persona del presidente Calisse e del dirigente Orlando, non si è dimostrata insensibile alle oggettive, legittime necessità della Zeus NPC che, gioverà rammentarlo, sborsa svariati migliaia di euro per avere la locazione della gloriosa Arena di Villa Reatina. La Provincia avrebbe incontrato i rappresentanti dell’ente gestore. Nel frangente, l’ente gestore sarebbe stato diffidato dall’ente Provincia ad effettuare i lavori richiesti da Fip e Lega (in specie la ristrutturazione degli spogliatoi e dei servizi igienici al servizio del pubblico) entro il prossimo 15 agosto (utopia?) ovvero a procedere ad una calendarizzazione dei lavori medesimi. Nella eventualità in cui l’ente gestore dovesse dimostrarsi inadempiente, l’amministrazione provinciale non esiterebbe ad attivare immediatamente la “procedura di recesso” dal vincolo contrattuale con la medesima società che, gioverà rammentarlo, ottiene dalla Provincia di Rieti anche la gestione della piscina di Campoloniano e del Pattinodromo e questo con la medesima concessione afferente il PalaSojourner. Insomma, un autentico ginepraio dal quale non sembra agevole poter uscire. Resta fermo che Giuseppe Cattani e la NPC pagano fior di quattrini (40 mila euro annui?) per poter fruire di una struttura – il PalaSojourner – che, l’ente gestore come l’ente proprietario, hanno l’obbligo di fornire per legge in condizioni idonee all’uso. Nella eventualità in cui i lavori non dovessero essere espletati nei termini imposti da Fip e Lega, il danno per la Zeus NPC e per il presidente Cattani potrebbe essere rilevantissimo. Non è escluso infatti che, dopo tre anni di concessione in deroga, “il palazzo” (Fip e Lega) neghi (provvedimento sanzionatorio?) alla NPC l’uso della gloriosa Arena di Villa Reatina con l’obbligo di dover disputare le gare casalinghe o parte di queste su campo neutro. Sarà realmente così? Non è dato saperlo. Quel che è certo è che questo ritardo e questo procrastinare di certo non giova agli interessi della causa amaranto celeste come del popolo (affezionato) della Rieti dei canestri. (Valerio Pasquetti)
Lavori di adeguamento del PalaSojourner, la Provincia all’ente gestore: “calendarizzazione entro Ferragosto o, in mancanza, revoca della concessione”.
Ago 11, 2019 | Altre Notizie | 0 comments
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“In tema di rigenerazione urbana i gruppi consiliari di opposizione alla giunta Cicchetti cercano un qualche colpo ad effetto aggredendo la delibera di Consiglio comunale n. 100 del 30/12/2019, con la quale l’Amministrazione comunale ha inteso dare attuazione all’art. 3 della legge regionale n. 7 del 2017. Sul punto il teorema accusatorio della sinistra locale poggia sul contrasto tra il provvedimento licenziato dal Consiglio comunale e le linee guida regionali per l’attuazione della richiamata legge regionale sulla Rigenerazione urbana. In realtà tale provvedimento della Regione Lazio è stata pubblicato soltanto in data 14/1/2020 e quindi in epoca successiva a quella cui risale la precedente deliberazione dell’Amministrazione comunale. Pertanto, a meno che non si pretenda il dono della chiaroveggenza in capo a chi è chiamato a redigere gli atti amministrativi, non vi è modo di imputare alcunch[ a chi, nel rivestire funzioni prevalentemente tecniche, non aveva di certo la facoltà di adeguare il contenuto della delibera sulla rigenerazione urbana al tenore della successiva determinazione regionale che ad essa delibera è cronologicamente sopravvenuta. Appare poi a dir poco risibile il tentativo dell’opposizione di figurare alla stregua del primo della classe facendo leva sull’emendamento alla delibera n. 100 del 30/12/2019, a firma del Consigliere Ludovisi. Tale proposta di modifica, infatti, al pari della Delibera desiderosa di emendare, nel fare riferimento alle sottozone urbanistiche quali ambiti ove dare applicazione all’art. 3 della legge regionale n. 7/2017, confligge con le Linee guida emanate dalla Regione Lazio e quindi soffre dello stesso male lamentato a gran voce dai nostri oppositori di professione. Per non parlare del contenuto dell’emendamento votato dall’opposizione, nel quale si ipotizza l’abnorme estromissione delle aree ex industriali reatine dal campo di applicazione di una legge regionale che inquadra soprattutto nelle aree produttive dismesse i luoghi in cui azionare ogni strumento utile per la rigenerazione urbana, dato lo stato di evidente e di maggiore degrado in cui versano i siti un tempo occupati dagli impianti industriali. Per la sinistra di casa nostra, dunque, non vi è gloria da inseguire o lezioni da impartire in tema di contenuti e di tecnica di redazione dei provvedimenti di attuazione della legge sulla rigenerazione urbana. In ogni caso, al di là del modo in cui si raccoglieranno le indicazioni fornite dalle Linee guida dettate dalla richiamata Determinazione regionale, aspetto, quest’ultimo, squisitamente tecnico, sul quale ogni polemica politica è puramente strumentale, mentre in proposito è già in atto un confronto tra uffici comunali e regionali resta ferma la volontà politica dell’Amministrazione comunale di dare il massimo impulso alla rigenerazione urbana e di estendere all’intero territorio cittadino ed alle sacche di degrado che ovunque vi si annidano, la facoltà dei cittadini di riqualificare il proprio fabbricato, ampliandone la superficie e mutandone la destinazione e la sede originaria. Ne è prova, del resto, l’altra Delibera consiliare approvata dall’Amministrazione comunale in tema di rigenerazione urbana, la quale, nel dare applicazione all’art. 5 della legge regionale n. 7 della legge n. 7/2017, promuove la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici, abbinando anche a tali interventi la possibilità di estendere la superficie e di variare la collocazione originaria del fabbricato. Sul punto, tuttavia, la sinistra locale tace e vorrebbe affogare nella polemica una questione cui è legata una speranza di rilancio del nostro territorio. Noi preferiamo dedicarci ai fatti concreti, poiché anche in tema di rigenerazione urbana è tempo di agire e l’azione è la scelta che l’Amministrazione predilige per servire al meglio una città che ha voglia e bisogno di rinascere”. E’ quanto dichiara l’assessore all’urbanistica del Comune di Rieti, Antonio Emili, in merito alle polemiche sulla delibera relativa alla Rigenerazione urbana
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