di Elisa Sartarelli
Suore (una anche incinta) sacerdoti, angeli, frati e papi. Sono tornati i classici in maschera del Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto, per tradizione anticlericale, che domenica 26 febbraio è stato di nuovo festeggiato a Poggio Mirteto nella prima domenica di Quaresima. Tra le maschere anche una parodia del comandante Schettino e l’immancabile Berlusconi. Forse un Carnevalone un po’ sottotono, vista l’assenza delle abituali mongolfiere, dello striscione solitamente posto all’inizio di Piazza Martiri della Libertà e dei trampolieri. Non è mancata però la musica, con “Laccati e sfonati”, “Sandro Joyeux” e tanti altri artisti che hanno portato balli e canti al centro del paese. Presenti anche i consueti spazi dedicati ai bambini con clown e costruzioni in legno. Il pubblico ha risposto numeroso come sempre all’invito del Carnevale anticlericale. Dalla mattina di domenica il servizio navetta ha portato i partecipanti da Poggio Mirteto Scalo fino al centro del paese e si parla di circa 10.000 partecipanti alla manifestazione, provenienti da tutta Italia. Quest’anno, come si legge anche nel sito carnevalone.net, i posti per i venditori ambulanti erano di numero limitato e riservati soltanto ai prodotti artigianali e alle associazioni, dislocati in Piazzale della Vetreria e via Diego Eusebi. Sempre pieni gli stand gastronomici comprensivi di tavoli e sedie. Anche quest’anno a Poggio Mirteto e Montopoli di Sabina erano state diramate ordinanze comunali che impedivano agli esercizi commerciali la vendita di superalcolici e quella di bevande da asporto in bicchieri e bottiglie di vetro. Nonostante questo, qua e là nell’area della festa erano state gettate a terra bottiglie vuote di vetro di vino o birra. Un’ambulanza era presente in piazza per poter prestare immediato soccorso, servito ad un uomo che sembra non riuscisse a restare in piedi e, cadendo, pare abbia battuto violentemente la testa. Lungo e costante il lavoro delle forze dell’ordine. Perché il Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto è una festa molto amata ma anche piuttosto chiacchierata, vista la scia di arresti e denunce che ogni anno si porta dietro. Il pupazzo di cartapesta dell’edizione 2012 rappresentava il Ministro Elsa Maria Fornero, raffigurata con pesanti lacrime che le scendevano dagli occhi e una grossa coda di coccodrillo. La poesia che accompagnava il pupazzo s’intitolava “Frignero” e recitava nel finale: “Guadagna i suoi denari con perizia accumulando beni per milioni spendendoli in Armani, Fendi Krizia. Noi che il sedere non mettiamo all’asta, a chi ci rappresenta vogliamo dire basta. Con tutto il vigore di cui disponiamo avanti all’arco massera l’abbruciamo. Cadrà per terra, quasi come un birillo, questa piagnona, mezzo coccodrillo”. Per concludere la manifestazione, infatti, tradizione vuole che il pupazzo venga bruciato all’imbrunire. È finita tra le fiamme anche la “pantasima”, il pupazzo di cartapesta che viene fatto prima ballare.
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