La città di Viterbo, il 30 settembre e il primo ottobre, è stata cornice della prima “Giornata della polizia locale del Lazio”, un evento ideato e organizzato dall’assessorato regionale agli Enti locali e alla Sicurezza, guidato dall’assessore Giuseppe Emanuele Cangemi.
In programma, una tavola rotonda all’università della Tuscia, alla quale hanno partecipato, oltre all’assessore Cangemi, i comandanti della polizia municipale dei capoluoghi di provincia laziali. Sabato mattina si è svolta, invece, la cerimonia ufficiale: la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha deposto una corona in piazza dei Caduti. Poi, spazio alla parata delle polizie municipali, unitamente alla sfilata dei gonfaloni dei Comuni,.
Ma l’evento è stato pensato principalmente per promuovere l’incontro tra le polizie municipali e i cittadini: il centro di Viterbo, infatti, si è trasformato, per due giorni, in un percorso nel quale gli operatori hanno raccontato alla città i loro progetti e il loro lavoro, attraverso fotografie, filmati, pannelli espositivi e distribuzione di materiale informativo.
Alla “Giornata della polizia locale”, ha partecipato anche il comando della polizia municipale di Rieti, che ha svolto, in vista di tale evento, un importante ruolo di raccordo tra le tante realtà operanti nell’intero tessuto provinciale reatino. “E’ stata un’eccezionale sintesi di sistema della quale saremo protagonisti – dichiara il comandante Enrico Aragona – in cui si sono confrontate esperienze professionali e umane molto diverse, ma tratteggiate da un unico denominatore comune: indossare una divisa che è chiamata, in ogni angolo di una Regione tanto articolata, a rispondere a tante sfide, prima fra tutte quella della vicinanza alle persone”.
“La giornata della polizia locale – continua Aragona – rappresenta un grande stimolo per noi comandanti di Comuni capoluogo di provincia, impegnati, in piccolo, a svolgere ciò che la Regione sta facendo a livello strategico generale: essere una guida capace di offrire direttive, ma anche sostegno alle polizie municipali dei tanti Comuni che spesso non dispongono di corpi organizzati bensì di singoli operatori”.
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