In soli trenta giorni il consigliere Guglielmo Rositani si è visto costretto a presentare ben tre querele contro due testate giornalistiche per alcuni articoli a dir poco “ingenerosi”.
Rositani ha sempre cercato di evitare la contropolemica, dosando le sue dichiarazioni sull’argomento ma ultimamente, alla vigilia del rinnovo del Cda Rai, sembra essere diventato il bersaglio di comportamenti finalizzati a denigrarne l’immagine. Un accanimento sistematico che potrebbe essere stato organizzato da personaggi, interni ed esterni all’azienda, che fanno riferimento ad alcune forze politiche di centro sinistra ed ai corrispettivi giornali-amici.
Gli articoli che Guglielmo Rositani non manda giù sono stati pubblicati su “Il Fatto Quotidiano” e “La Repubblica”. Di qui le querele.
Per Rositani i motivi di tale accanimento non possono non riguardare il suo “modus operandi” in azienda: la riservatezza e la serietà dell’impegno che profonde per 12 ore giornaliere di lavoro volte ad operare nell’interesse della Rai, sostenendo a tal fine l’azione del DG Lorenza Lei la quale, tra l’altro, può ascrivere a se stessa ed a tutto l’apparato dei collaboratori il merito di presentare all’approvazione del CdA dopo cinque anni un bilancio in attivo. Forse la lunga esperienza politica dell’ex parlamentare reatino, diretta ad agire per mantenere compatta la vecchia maggioranza di centro destra dà fastidio a qualcuno. Qualche invidia e gelosia rispetto al concreto ed efficace ruolo che Rositani svolge all’interno ed all’esterno dell’azienda?
Rositani ha querelato “Il Fatto Quotidiano” per un articolo in cui si attaccava il Direttore Generale e contemporaneamente si citava il consigliere reatino per favori ricevuti per i suoi collaboratori ed amici in cambio del voto favorevole su tutto quello che la Lei presentava in CdA. I fatti, tiene a precisare l’onorevole, dimostrano la falsità della affermazione e della motivazione.
La seconda querela contro il giornale “La Repubblica”, invece, riguarda il programma andato in onda il 29 dicembre 2010 dal titolo “ Canzoni e Sfide” , di cui si è interessato Saviano. Stranamente la notizia viene ripescata dopo tanto tempo per far uscire su Repubblica un articolo dal titolo “In Rai Omaggio al Camorrista, è polemica” e con un sottotitolo “Denuncia di Saviano: invitato allo Show della figlia. Programma voluto dal Consigliere PDL”. Il Consigliere PDL guarda caso è Guglielmo Rositani. E perché Guglielmo Rositani? Perché secondo il giornalista il produttore del programma sarebbe Dino Vitola, amico di Rositani. Si dà il caso però che Dino Vitola non era l’organizzatore ma soltanto un consulente esterno della effettiva società realizzatrice del programma “Teulada Television srl”. Dino Vitola al riguardo chiede rettifica a Repubblica che non ottempera ed è quindi costretto ad arrivare alla querela. Dalla lettera di rettifica di Vitola non solo emerge il malinteso ma viene fuori nome e cognome di chi avrebbe raccomandato la figlia del “camorrista”. Il nome sarebbe vicino a “gole profonde” che avrebbero ispirato l’articolo stesso, personaggio che insieme ad esponenti del centro sinistra sta mettendo in atto la campagna denigratoria non solo nei confronti di Rositani ma anche del DG Lorenza Lei.
La terza querela riguarda l’articolo apparso sempre su “La Repubblica” dal titolo: “Rai, le Spese Allegre del Consigliere Rositani”. Il contenuto di tale articolo, secondo i
legali dell’ex parlamentare, è caratterizzato da tre elementi fondamentali: l’aggettivo “Allegre” addirittura in prima pagina; l’esigua cifra totale di 3.800,00 euro che con le rettifiche annuali scende a 3.380,00 euro; la regolarità delle spese.
E allora ci si domanda, perché un prestigioso giornale come La Repubblica si presta a pubblicare un siffatto articolo di modestissimo valore scandalistico rispetto all’interesse del pubblico? Rositani non ha dubbi: “il vero obiettivo è quello di denigrare a tutti i costi la mia persona. Ci Auguriamo “per loro” che si fermino qui”.
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